Evolversi con l’altro

Esattamente noi che tipo di società siamo? Quali ideali seguiamo veramente? Che senso ha il nostro essere qui adesso?
Ci poniamo spesso queste e altre domande simili, cercando di capire ‘qual è il nostro posto nel mondo’ e spesso non abbiamo saputo trovare una risposta che rifletta la nostra realtà e non solo gli intenti.

È chiaro a tutti, il nostro mondo è dominato dall’individualismo, noi siamo tutti fortemente individualisti. Ma L’esaltazione dell’individuo del singolo e dei suoi interessi svaluta la collettività, i gruppi di persone e i popoli con i loro valori.

Che senso ha se tu solo ti salvi

Antonio Neiwiller nella sua poesia manifesto ‘Per un teatro clandestino’ scrive questo verso che ha risvegliato il nostro senso di appartenenza. Dopo averlo letto, tutto ha acquistato senso. Noi siamo quello che facciamo e non quello che faremo se…  come racconta il detto ‘di sé e di ma son piene le fosse’. Se vedi una persona in difficoltà, aiutala. Il resto è niente.

Aiutare il prossimo fa parte del bagaglio umano di ognuno di noi ognuno e di noi ha sufficiente esperienza e ‘professionalità’ per farlo. Così, abbiamo indirizzato la nostra professionalità dove ha più senso, tra quelli che possono trarne più beneficio.

Fare incontrare noi e le nostre creazioni con le persone malate di Alzheimer, con persone non vedenti, con gli anziani, con i bambini di altre etnie come ‘i piccoli ambasciatori del Saharawi’ o il primo Workshop di scultura tenuto per la comunità di disabilità acquisite giardino dei tigli, ci ha mostrato che tutti abbiamo la capacità di fare emergere il nostro mondo interiore: nessuno è escluso da questo percorso di apertura agli altri e che ciascuno può trovare il suo modo di comunicare ed esprimere il proprio pensiero, di compiere un atto liberatorio capace di infrangere pregiudizi e senso di minorità, creando risorse insospettabili.

Questi progetti danno concretezza al nostro percorso d’arte e noi ne traiamo il miglior beneficio. Abbiamo percepito il senso di essere qui adesso e grazie alla potenzialità rivoluzionaria e trasformativa dell’arte, in grado di modificare la percezione della realtà, di noi stessi e di offrire l’opportunità di condividere esperienze, la percezione del nostro fare e vivere l’arte è cambiata forse a tal punto da farci credere che ‘l’arte ha il ruolo di riaffermare la dignità umana’.

 

 

 

Incontro con i piccoli ambasciatori del Saharawi con l’Associazione Hurria, Castelfiorentino (Fi) 2019

Workshop di scultura tenuto per la comunità di disabilità acquisite “Giardino dei Tigli”, Altavilla Vicentina 2019