Dea del Vino

“Da quando Vittoria ed io siamo venuti ad abitare in Toscana ho capito cos’è il vino”.

Mario Soldati ha scritto “Il vino è come la poesia, che si gusta meglio, e si capisce davvero, soltanto quando si studia la vita, le altre opere, il carattere del poeta, quando si entra in confidenza con l’ambiente dove è nato, con la sua educazione, con il suo mondo. La Nobiltà del vino è proprio questa: che non è mai un oggetto staccato e astratto, che possa essere giudicato bevendo un bicchiere, o due o tre, di una bottiglia che viene da un luogo dove non siamo mai stati.”

Da questa terra, dalle colline del Chianti e dalle persone che da generazioni ne preservano il loro nettare è nata la “dea del vino”. Questa scultura vuole essere un sonetto, un brindisi al rosso del chianti e a tutti i vini che nascono dall’amore per la propria terra.

Il colore è quello del Chianti, il movimento della scultura è quello dello sciabordio del vino quando lo si fa roteare nel bicchiere prima dell’assaggio. E come il rosso del vino tinge la coppa del calice, così i seni della dea ne rimangono tinti.