Vestire il futuro

Raramente capita che ci propongano un progetto che ci porti in direzioni quasi completamente impreviste e che nonostante ci costringa ad un confronto estenuante con la nostra tecnica e creatività, alla fine risulti proprio il progetto che aspettavamo da tempo. Questo accade quando ci confrontiamo con i giovani studenti fashion designer.

Elaborare un concept di una futura collezione disegnare linee e forme, stabilire colori, tessuti (selezionando stoffe e eventuali materiali) e varianti di ogni singolo capo per una futura collezione, realizzare il prototipo dell’abito e degli eventuali accessori moda, cucendo personalmente oppure con l’aiuto di sarte e prototipiste, per valutare l’effetto finale della creazione e apportare di conseguenza le necessarie correzioni, lavorando con la o le modelle per ottenere il giusto movimento e poi con truccatore, coreografo, tecnico luci e fonico affinché la sfilata della creazione sia presentata al meglio in passerella ‘il tutto condito’ da un ambiente a dir poco frenetico, in cui gli orari di lavoro richiedono ‘grande flessibilità’… bene, questo è l’ambiente nel quale ci confrontiamo quando collaboriamo con i giovani fashion designer.

E nonostante la fatica del risultato, quando scopriamo la parte scultorea che abbiamo realizzato divenire tutt’uno con la creazione dell’abito, indossata dalla modella e quindi divenire altro dal nostro risultato, quel momento è probabilmente tra le più grandi sorprese che abbiamo nel cammino creativo del nostro lavoro.

2019 – Gina Grunwald giovane studentessa della Central Sain Martin School di Londra. Per il White Show, sfilata di fine anno delle alunne della scuola, Davide Dall’Osso crea una testa di cavallo in policarbonato bianco e corpo di cavallo in filo di ferro intrecciato bianco come accessorio dell’abito scultura della designer.

2015 – Rachele Tamburini giovanissima fashion designer laureata alla Naba. Ha voluto creare una sua prima collezione dal nome Crypto dove l’artista ha ideato per lei una collezione di accessori in fusione di policarbonato. Oggi la designer ha una sua linea di abiti dal nome TambOO.