Intrecci di fili e suono

Poi scivolammo all’ombra,
ombra di campanile a scandire le ore.
L’umanità si appropriò del tempo, almeno così parve:
accertò che la terra è rotonda, tracciò tra le stelle rotte marine,
scoprì Genti e Paesi,
usanze, credenze, costumi,
dichiarò nuovi confini.

Pur avendo più di un decennio di differenza d’età, entrambi negli anni, abbiamo seguito con molto interesse e partecipazione le parole e la musica di Giovanni Lindo Ferretti attraverso il suo cammino poetico/musicale. Quando nel 2012 abbiamo incontrato Ferretti e la Corte transumante di Nasseta è iniziata un avventura creativa della quale, il successo del concerto spettacolo è stato solo uno  dei frutti nati da quella collaborazione.

Creare e legare i costumi e le sculture sceniche alla poetica complessa e alla natura musicale e narrativa che Ferretti ha scritto per Saga ‘è stato come tuffarsi la prima volta dove l’acqua e più alta di te ’. Le musiche e I testi erano fuori da ogni tendenza del momento, privi di frivolezze, complessi nelle tematiche, simili ad una narrazione di un viaggiatore del tempo, un uomo medioevale che ha conosciuto bene il suo e il nostro tempo. E mentre parole e musica riempivano lo spazio scenico, In scena cavalli e cavalieri danzavano di conquiste e battaglie, di Unni, Vandali, Goti, Bizantini, Romani dell’Oriente, feudi longobardi, Celti, “Limes delle guerre Goto-Bizantine, corti longobarde, abbazie benedettine, l’aspra aria di Maremma con tutto il suo splendore, i cavalli, la desolazione, i pastori, il mare, i colli e le genti, attraversando i litorali, le estati al mare, il traffico intenso sulla Parma Mare A15. Creare per lo spettacolo di Ferretti ci ha catapultati in una realtà teatrale lontana da ogni luogo da noi conosciuto, ma invece di perderci abbiamo ritrovato la casa e i cavalieri che siamo stati.

2013 – “Saga canto dei canti”, Opera Equestre, Chiostri di san Pietro – Reggio Emilia. Un album con testi che spaziano dall’inizio della storia d’Emilia ad oggi, con un interprete post-Punk come Giovanni Lindo Ferretti, hanno richiesto una forza scultorea nelle opere e negli abiti scenici che spostasse lo spettacolo in un epoca atemporale.